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LE PROMESSE DEL SINDACO DI SIGNA
Descrizione
Nuovo Ponte sul Fiume Armo -
Il termine entro il quale rendere le determinazioni richieste (art.14-
· Allegato
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Regione Toscana in data data 30/08/2023 (prot. 23233) ha indetto la conferenza dei servizi decisoria per l’approvazione del progetto “Nuovo Ponte sul fiume Arno e relativi collegamenti viari tra lo svincolo della SGC FI-
La conferenza di servizi è decisoria sul progetto definitivo
Nell'allegato di cui sotto, è riportato il link da cui poter scaricare tutti gli elaborati
· INDIZIONE CONFERENZA SERVIZI
Municipium
A cura di
1 -
SEMPRE PEGGIORE QUESTA 7
CONTINUANDO A FAR POLITICA SPORCA
Floris accusa la Meloni: “Questa destra ama la guerra, odia i poveri”
Floris accusa la Meloni: “Questa destra ama la guerra, odia i
poveri”
Nel talk “In Onda” su La7, il governo Meloni, Fratelli d’Italia e
l’alleanza con Trump nel mirino dei commentatori. Tra accuse alla manovra americana e polemiche sull’immigrazione.
Nel mirino il centrodestra italiano e i rapporti con Trump
L’ultima puntata di “In Onda” – il talk politico di La7 condotto da Luca Telese e Marianna Aprile – si è trasformata in una raffica di critiche all’attuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, ma anche all’asse tra il governo italiano e l’amministrazione americana di Donald Trump. Al centro del dibattito, una serie di accuse pesanti mosse da Annalisa Cuzzocrea e Giovanni Floris, ospiti della trasmissione.
Pd invotabile, “noi di centrosinistra costretti a virare su Forza Italia”: la cena, i mal di pancia e l’inchino di Schlein a Conte per le Regionali
bonaccini e schlein
A cena in una bella terrazza romana, attico in Prati, ospiti di un imprenditore della cybersecurity, i commensali si confessano: «Abbiamo votato Pd all’inizio della sua storia, ma se si andasse a votare domani non lo voteremmo più». Poi, uno a uno, si confidano: «Oggi l’unico partito che potremmo votare, noi di centrosinistra, è Forza Italia». Lo confermano, a giro di tavolo, tutti. «Poi se scendesse davvero in campo Pier Silvio, meglio ancora». Qualcuno aggiunge che i centristi sono deboli, divisi, velleitari. Prima di arrivare al gelato sono tutti concordi: «Incredibile a dirsi, Schlein ha fatto in modo che Forza Italia diventasse l’unica casa credibile dei riformisti». Spostandosi a Milano, al Circolo Matteotti, troviamo una locandina che dice già molto. Con i nomi affiancati del segretario di Azione Carlo Calenda, della capogruppo di IV alla Camera Maria Elena Boschi, dei riformisti Pd Giorgio Gori e Lia Quartapelle, del deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova.
Giovedì sera, con l’afa milanese miracolosamente interrotta da una ventata di aria fresca, un incontro sul lavoro offre un’inattesa fotografia d’insieme sulla tenda riformista. Un drappello di campeggiatori in movimento. Per ora rappresentato da sigle diverse. «Il progetto che deve contrapporsi alla destra non può trascurare le componenti riformiste che, purtroppo, sono uscite dal Pd – ha spiegato Gori, tra i più applauditi – ma con le quali non abbiamo mai smesso di dialogare». Sono le componenti che partecipano al “progetto comune” del Circolo Matteotti nato a Milano qualche mese fa per provare a unire percorsi riformisti diversi.
I moderati dem e la federazione
Un primo elenco annovera i comitati dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, la Comunità democratica del senatore Pd Graziano Delrio, perfino la Rete cattolica del deputato Paolo Ciani e dell’eurodeputato Marco Tarquinio – spesso contrapposto, sul Defend Europe come sull’Ucraina, agli altri riformisti dem – e quella dei civici dell’assessore romano Alessandro Onorato, che dalle colonne del Riformista aveva annunciato di aver raggiunto i 200 amministratori locali per il suo progetto. Un mare magnum che può fare da contrappeso a quel centro a cui ha invece accennato Pier Silvio Berlusconi: «Tra M5S e Pd da una parte, e FdI e Lega dall’altra, c’è uno spazio gigante, che equivale a come pensa la maggioranza degli italiani». Per Berlusconi, quello è lo spazio che deve occupare con sempre più convinzione Forza Italia, un partito «progressista e conservatore, liberale e moderato». Un annuncio ancora solo accennato, da proiettare avanti nel tempo. Ma comunque di peso.
E se si torna alla scena iniziale, a quella cena romana dalle riflessioni simili a centinaia di altre conversazioni, si capisce come la contesa verso il voto moderato veda nei riformisti dem un nodo nevralgico. Lo ha capito Pina Picierno, che si muove con sollecitudine per ricucire con le sensibilità lasciate a terra dalle campagne militanti e radicalmente identitarie di Elly Schlein. Il flop del referendum è stato avvolto da una coltre di nebbia dal Nazareno, che parla ossessivamente di Gaza per tacere delle disfatte interne. E non va meglio sul fronte delle regionali. Si voterà qualche settimana dopo il rientro dalle vacanze estive e il carniere piange, per il Pd. Lo sanno bene Gori e gli altri: Lorenzo Guerini, Elisabetta Gualmini, Filippo Sensi, Lia Quartapelle, Piero Fassino sono insofferenti.
Le regionali e l’inchino a Conte
In Campania i dem si apprestano a fare da comitato elettorale per Roberto Fico, replicando passivamente il modello Sardegna: pancia a terra per eleggere il nome indicato da Giuseppe Conte. E in Toscana, dove il presidente Eugenio Giani si è dovuto ricandidare da solo perché il Pd nazionale non si decideva a indicare il suo nome come ricandidato naturale. Il silenzio di Stefano Bonaccini perdura da troppo tempo. Il ruolo di Paolo Gentiloni, che sa smarcarsi opportunamente sui grandi temi internazionali ma per il momento non alza la voce, al Nazareno, rimane in stand-
I NODI ARRIVANO AL PETTINE
Immunità a rischio, Salis chiede aiuto anche alla Meloni, “Sarebbe importante se parlasse in mio favore”
Immunità a rischio, Salis chiede aiuto anche alla Meloni, “Sarebbe importante se parlasse in mio favore”
A pochi giorni dal voto sulla revoca dell’immunità, Salis, eurodeputata, si appella all’Ue e chiede l’intervento di Meloni: “Rischio 24 anni di carcere”
Salis sotto pressione: “Se cade l’immunità, rischio un mandato di cattura”
Il conto alla rovescia è iniziato. Il 24 giugno la commissione Juri del Parlamento europeo si pronuncerà sulla richiesta ungherese di revocare l’immunità parlamentare a Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, sotto processo in Ungheria per presunte aggressioni a militanti di estrema destra a Budapest. Se la richiesta verrà accolta, per Salis si riapriranno le porte del processo e, potenzialmente, del carcere.
Dalle colonne de La Stampa, la parlamentare lancia un appello accorato: «L’Europa deve decidere se stare dalla parte dello stato di diritto o dell’autoritarismo». La deputata paventa l’emissione di un mandato di cattura europeo da parte delle autorità ungheresi, con il rischio concreto di essere arrestata in Italia o a Bruxelles. «Potrei essere fermata mentre sono al lavoro come parlamentare», denuncia.
“Già condannata politicamente. Orban vuole 24 anni di carcere”
Secondo Ilaria Salis, l’esito del processo sarebbe già scritto: «Temo una condanna a 24 anni, come auspicato da Viktor Orbán e da esponenti del suo governo. Per mesi mi hanno definita una terrorista». L’eurodeputata mette in dubbio l’autonomia della magistratura ungherese, parlando esplicitamente di «processo farsa» e «persecuzione politica».
La Salis ribadisce che gran parte dei gruppi progressisti e liberali dell’Europarlamento sarebbero contrari alla revoca dell’immunità. Ma non nasconde i timori per l’orientamento dei partiti di destra, molti dei quali alleati del premier ungherese: «Difficile immaginare che votino contro Orban». Quanto al Ppe, la parlamentare non è certa di una linea comune, ma si augura «che la coerenza con la storia politica del gruppo li porti a difendere i principi fondanti dell’Unione europea».
Richiesta a Meloni: “Sarebbe importante se parlasse in mio favore”
Pur avendo più volte criticato Giorgia Meloni, Ilaria Salis ammette che un suo intervento a tutela della posizione dell’eurodeputata sarebbe significativo. «Sì, credo che ne beneficerei. Sarebbe bello e importante. Sono pur sempre una cittadina italiana. Chiedo la tutela di un diritto, non di una posizione politica», afferma, aprendo un inatteso spiraglio nei confronti della presidente del Consiglio.
Le tensioni tra Salis e il centrodestra sono state aspre, soprattutto dopo la sua candidatura alle Europee 2024, ma ora la deputata guarda al quadro istituzionale con pragmatismo. «Non è in gioco la mia persona, ma un principio democratico. L’Europa può davvero permettersi di consegnare una propria parlamentare a una “democrazia illiberale”?», conclude.
I NODI ARRIVANO AL PETTINE
Immunità a rischio, Salis chiede aiuto anche alla Meloni, “Sarebbe importante se parlasse in mio favore”
Immunità a rischio, Salis chiede aiuto anche alla Meloni, “Sarebbe importante se parlasse in mio favore”
A pochi giorni dal voto sulla revoca dell’immunità, Salis, eurodeputata, si appella all’Ue e chiede l’intervento di Meloni: “Rischio 24 anni di carcere”
Salis sotto pressione: “Se cade l’immunità, rischio un mandato di cattura”
Il conto alla rovescia è iniziato. Il 24 giugno la commissione Juri del Parlamento europeo si pronuncerà sulla richiesta ungherese di revocare l’immunità parlamentare a Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, sotto processo in Ungheria per presunte aggressioni a militanti di estrema destra a Budapest. Se la richiesta verrà accolta, per Salis si riapriranno le porte del processo e, potenzialmente, del carcere.
Dalle colonne de La Stampa, la parlamentare lancia un appello accorato: «L’Europa deve decidere se stare dalla parte dello stato di diritto o dell’autoritarismo». La deputata paventa l’emissione di un mandato di cattura europeo da parte delle autorità ungheresi, con il rischio concreto di essere arrestata in Italia o a Bruxelles. «Potrei essere fermata mentre sono al lavoro come parlamentare», denuncia.
“Già condannata politicamente. Orban vuole 24 anni di carcere”
Secondo Ilaria Salis, l’esito del processo sarebbe già scritto: «Temo una condanna a 24 anni, come auspicato da Viktor Orbán e da esponenti del suo governo. Per mesi mi hanno definita una terrorista». L’eurodeputata mette in dubbio l’autonomia della magistratura ungherese, parlando esplicitamente di «processo farsa» e «persecuzione politica».
La Salis ribadisce che gran parte dei gruppi progressisti e liberali dell’Europarlamento sarebbero contrari alla revoca dell’immunità. Ma non nasconde i timori per l’orientamento dei partiti di destra, molti dei quali alleati del premier ungherese: «Difficile immaginare che votino contro Orban». Quanto al Ppe, la parlamentare non è certa di una linea comune, ma si augura «che la coerenza con la storia politica del gruppo li porti a difendere i principi fondanti dell’Unione europea».
Richiesta a Meloni: “Sarebbe importante se parlasse in mio favore”
Pur avendo più volte criticato Giorgia Meloni, Ilaria Salis ammette che un suo intervento a tutela della posizione dell’eurodeputata sarebbe significativo. «Sì, credo che ne beneficerei. Sarebbe bello e importante. Sono pur sempre una cittadina italiana. Chiedo la tutela di un diritto, non di una posizione politica», afferma, aprendo un inatteso spiraglio nei confronti della presidente del Consiglio.
Le tensioni tra Salis e il centrodestra sono state aspre, soprattutto dopo la sua candidatura alle Europee 2024, ma ora la deputata guarda al quadro istituzionale con pragmatismo. «Non è in gioco la mia persona, ma un principio democratico. L’Europa può davvero permettersi di consegnare una propria parlamentare a una “democrazia illiberale”?», conclude.
E PROMESSE DEL SINDACO DI SIGNA
Descrizione
Nuovo Ponte sul Fiume Armo -
Il termine entro il quale rendere le determinazioni richieste (art.14-
· Allegato
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Regione Toscana in data data 30/08/2023 (prot. 23233) ha indetto la conferenza dei servizi decisoria per l’approvazione del progetto “Nuovo Ponte sul fiume Arno e relativi collegamenti viari tra lo svincolo della SGC FI-
La conferenza di servizi è decisoria sul progetto definitivo
Nell'allegato di cui sotto, è riportato il link da cui poter scaricare tutti gli elaborati
· INDIZIONE CONFERENZA SERVIZI
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